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THE WHO: 17 e 19 Settembre Cinquant'anni dopo ancora sul palco - #TheWhoHits

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 9 set 2016
  • Tempo di lettura: 2 min


The Who

THE WHO HITS 50

Bologna 17 Settembre

Milano 19 Settembre

Nonostante tutto i The Who continuano ancora ad esserci. Tra lutti, scioglimenti problemi fisici ed età che avanza la band londinese festeggia sul palco i 50 anni di attività …. ad alto volume (in realtà gli anni sono 51 essendo il primo singolo uscito nel '65).

Sono solo due i membri originari della formazione che hanno saputo resistere alla scomparsa prima del batterista Keith Moon (1978) e poi a quella di John Entwisle. Sta a loro, il mitico chitarrista Pete Townshend (71 anni) e la famosa voce di Roger Daltry (72), raccontare e riassumere questo mezzo secolo di folle corsa musicale. Accanto a loro sul palco, come da tempo ormai, due illustri ed ottimi musicisti: il bassista Pino Palladino ed il batterista Zak Starkey ovvero il figlio di Ringo dei Beatles (che presta la sua ritmica a molti altri artisti e band tra cui gli Oasis).

The Who dal loro debutto hanno venduto oltre 100 milioni di album, scritto una lunga lista di brani epocali ed hanno anche saputo muoversi con differenti stili e modalità di approccio al disco inteso come opera d'arte coinvolgendo anche cinema e teatro.

Per lungo tempo la band è stata un'icona generazionale, colonna sonora della gioventù inglese a cui è stata legata a doppio filo ben raccontando ed anticipando i comportamenti, le istanze ed i malesseri giovanili a cavallo tra la seconda metà dei '60 e tutti i '70.

Dopo l'ultimo disco dell'82 l'attività della band ha subito parecchi Stop&Go. Si esibirono saltuariamente insieme e nel 2006 esce Endless Wire, quello che ad oggi è il loro ultimo album.

Dissacranti, “teppisti”, acidi i The Who hanno saputo creare uno stile ed un suono a cui per tanti altri artisti (prevalentemente inglesi) si sono ispirati nel corso del tempo sino almeno a tutti i '90.

Le due date italiane fanno parte della tranche europea del nuovo tour, che farà tappa anche in Francia, Spagna, Austria, Germania e Regno Unito. Un tour celebrativo e “storico” per certi versi. Sarà curioso (e forse anche un po' nostalgico) sentire l'attuale versioni di “My Generation” e tanti altri brani del loro songbook. Canzoni che oggi hanno un significato diversi perdendone quello primigenio e che ha segnato la nascita di quei brani stessi. Ora sono entrati nel “mito” nella “leggenda” o più semplicemente nella “storia”. Cantare oggi la balbuziente “My Generation” è un modo per ricordare anni e tempi passati. Ma sarà per i non più giovani un vero piacere (ri)ascoltarla.

Luca Trambusti


 
 
 

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