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VINICIO CAPOSSELA: La sua "Polvere" all'aria aperta di Milano

  • Immagine del redattore: Redazione
    Redazione
  • 29 giu 2016
  • Tempo di lettura: 2 min


VINICIO CAPOSSELA

29 GIUGNO

MILANO

MARKET SOUND

Dopo la data zero dello scorso 23 giugno alla Ex Cava Ricci di Pignola (Potenza) e con il primo appuntamento di ieri a Roma è ripartito il tour “Polvere” di VINICIO CAPOSSELA, con cui l’artista presenta il suo ultimo album “CANZONI DELLA CUPA” che questa srea fa tappa al Market Sound di Milano.

Un tour diviso in due parti, POLVERE e OMBRA, così come nel disco “CANZONI DELLA CUPA”: se il lato in Ombra troverà il suo ideale spazio nei teatri, dove approderà nell’autunno/inverno, il lato della Polvere ben si sposa con la stagione calda, essendo, come (con uno stile che ricorda Montale) ha scritto lo stesso Vinicio “il lato esposto al sole, il lato che dissecca, che asciuga al vento. Il lato della ristoccia riarsa, su cui il grano è stato mietuto. Il lato del lavoro costato quel grano. Il lato del sudore e dello sfruttamento di quel lavoro”.

Gli spettacoli di Vinicio Capossela da diversi anni sono costruiti come delle vere e proprie messe in scena del repertorio. Ed è proprio nel solco di questo stile che si inserisce lo spettacolo del tour “POLVERE”: non un semplice concerto ma una rappresentazione del mondo rurale e folclorico evocato dalle canzoni del disco.

Sul palco con Vinicio Capossela ci sono Glauco Zuppiroli (contrabbasso, guitarron), Mirco Mariani (mellotron, batteria, cymbalon), Alessandro “Asso” Stefana (chitarra, banjo), Victor Herrero (chitarra battente, chitarra elettrica, chitarra classica, vihuela), Agostino Cortese “Ago Trans” (cupa cupa, grancassa), Antonio Vizzuso (cupa cupa, tamburi), Enza Pagliara (voci e tamburi), Giovannangelo de Gennaro (voci, viella, aulofoni, tamburi), Sergio Palencia e Angelo Mancini, i “Mariachi Mezcal” (trombe).

I suoni sono curati da Taketo Gohara, il disegno luci è di Francesco Trambaioli. Il direttore di produzione è Michele Montesi. La scenografia è realizzata da Laboratorio Alovisi su progetto di Paolo Bazzani e Luigi Ferrigno. I costumi sono di 0770.


 
 
 

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