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VINICIO CAPOSSELA: Un'estate di eccletismo musicale in luoghi di alta suggestione - #AttiUnicie

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    Redazione
  • 15 giu 2017
  • Tempo di lettura: 3 min


VINICIO CAPOSSELA

Presenta “ATTI UNICI e QUALCHE RIVINCITA”

«Non si fa a tempo di capire cosa è davvero successo,

che ecco, è già finito»

“Atti unici e qualche rivincita” non è un tour, né uno spettacolo che si ripete, ma un esercizio di eclettismo.

Le prime date confermate degli Atti Unici e qualche appuntamento speciale.

Il 6 luglio al Teatro Romano di Fiesole (FI) con “Perdere il ritorno”, evento in cui Vinicio Capossela ripercorre e interpreta alcuni canti dell’Odissea Omerica.

Il 7 luglio in Piazza Maggiore a Bologna è la volta dell’incontro con l’ammirato regista Bela Tarr, in occasione della presentazione del film “Le armonie di Werckmeister”, organizzata dalla cineteca di Bologna.

Il 13 luglio al Festival delle Ville Vesuviane di Napoli andrà in scena il concerto-spettacolo “Ludis” pensato appositamente per il parco della villa, luogo di ameni soggiorni, svaghi e giochi e amori di Ferdinando IV di Borbone.

Il 20 luglio in Piazzale della Rosa a Sassuolo (MO) Vinicio Capossela si esibirà con l’Orchestra Toscanini, in un concerto che lo vede per la prima volta accompagnarsi ad un ensamble sinfonico.

L’1 agosto al Verucchio Festival (Chiesa Collegiata) di Verucchio (RN) e il 2 agosto a Monfortinjazz (Auditorium Horszowsky) di Monforte D’Alba (CN), Capossela incrocia le lame con l’affilata chitarra di Marc Ribot più sezione ritmica, per il concerto “Strikes!”.

Il 13 agosto al Rifugio Gilberti nel Comune di Sella Nevea a Tarvisio (UD) andrà in scena “Concerto solo ad alta quota” in occasione di No Borders Music Festival.

Ci saranno anche tre date denominate “Combat folk”, tre rivincite all’aperto in contesti molto popolari dedicati al folk e alla terra, che celebrano il disco “Canzoni della Cupa” dopo i due tour “Ombra” e “Polvere”: il 7 agosto a Festambiente a Ripescia (GR), il 10 agosto al Carpino Folk Festival di Carpino (FG) e il 1 settembre a Orvieto Folk Festival di Orvieto (TR). «Una formazione a due trombe, con propulsione a tamburo e pompa di contrabbasso, schitarrante di ballate, violino e serenate, al grido di battaglia di “All’incontrè ‘R”, come il festival sponzante nelle terre che questa musica ha generato. Per rivoltare la polvere!».

Il “Combat folk” arriverà il 26 agosto anche allo Sponz Fest, l’evento originante in Alta Irpinia, di cui Capossela è direttore artistico. Lo Sponz Fest giunge quest’anno alla sua quinta edizione, si svolgerà dal 23 al 27 agosto con il titolo “Rivoluzioni e rovesciamenti dei mondi”.

Oltre alle date italiane, Vinicio Capossela si esibirà anche all’estero. Il 14 settembre si esibirà a Vic in Spagna per un Atto Unico insieme ai Cabo San Roque in occasione del Mercat de Música Viva Festival. Prosegue anche il tour estero legato a “Canzoni della Cupa”: l’8 luglio all’Estival Jazz di Lugano, in Svizzera, il 10 luglio al Grec Festival di Barcellona in Spagna, il 23 luglio al Les Nuits de Fourvière di Lione in Francia, il 28 luglio a Magonza in Germania e il 29 luglio a Burg Herzberg Festival in Germania e il 5 agosto a Gjion in Spagna.

«L’atto unico è come una piroetta, un prototipo - scrive Vinicio Capossela - Una barchetta di carta che si mette in acqua e poi si capisce se affonda quando non c’è più tempo per salvarla o per riprovarci. E’ una disciplina che educa a non mettere da parte nulla. Come il potlach, la distruzione rituale dei beni. Come i castelli di sabbia, edificare qualcosa che verrà immediatamente cancellato dalla prima mareggiata. Non si fa a tempo di capire cosa è davvero successo, che ecco, è già finito. Si riconosce dalla coda, ed è un pesce che si immerge veloce. Per darci il giusto di rimettersi di nuovo, subito a pescare». Quella di Vinicio Capossela sarà un’estate all’insegna dell’eclettismo nei luoghi più suggestivi d’Italia, dove metterà in scena tutta la sua creatività in campo musicale: dai duetti, all’orchestra, ai brani corali fino alle rappresentazione più immaginifiche dell’Odissea dell’artista. Diversamente dal luogo chiuso del teatro, dove si crea la sospensione dell’incredulità, i luoghi aperti rappresentano per Vinicio Capossela la nostra natura effimera e possono essere conquistati solo di volta in volta, con «il massimo sforzo per il massimo risultato».

 
 
 

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