ZIBBA: Conta tutto quello che si sente …. E si racconta (Recensione concerto) #Zibba #LeCoseDaSoloTo
- Redazione
- 11 gen 2019
- Tempo di lettura: 3 min

ZIBBA
Le Cose Da Solo Tour
10 Gennaio 2019
Ohibò Arci
Milano
Voto: 7,0
Di Luca Trambusti
Dopo aver presentato lo scorso inverno nei club ed in versione full band il suo album “Le Cose” (uscito nel febbraio 2018) Zibba torna nell’autunno/inverno 2018/19 sul palco e lo fa in completa solitudine, accompagnato solo dalla sua chitarra ed una batteria elettronica.

La “solitudine” sul palco per il cantautore ligure è una cosa che gli appartiene: spesso si presenta la suo pubblico in questo modo e per certi versi è anche una formula che ben si adatta alla sua musica. Così le sue canzoni esaltano l’aspetto lirico e l’intimità del complesso voce & chitarra fa guadagnare in intensità e densità emotiva.
Verso la fine di questo “solo tour” Zibba approda a Milano nel club che altre volte lo ha ospitato e che ama molto. Già la location si predispone bene allo scopo. E’ infatti un locale di non grandi dimensioni diviso in due aree: molto accogliente nella parte stage, un po’ meno nella zona bar che non è separata e fisicamente isolata dallo spazio live e dove, durante lo show è concesso anche giocare a biliardino (con il rientro sonoro nell’altro ambiente). Nelle condizioni acustiche del concerto non era proprio l’ideale.
Dice Zibba a proposito della formula di questo tour: “Le Cose Da Solo perché questa è la dimensione che più mi permette di raccontarmi. E in questo momento sento il bisogno di abbassare i volumi, provare a capirsi sottovoce. Perché da solo sul palco, invece di sentirmi spoglio, mi sento protetto dalle mie stesse canzoni.”

Solo con una chitarra elettrica Zibba presenta le canzoni del nuovo album e fa un excursus sul suo repertorio fatto ormai di 8 album. Il vocione, inconfondibile, del cantautore è l’elemento più “rumoroso” della serata e contribuisce non poco alla resa emotiva dell’esibizione. La chitarra infatti è un mero accompagnamento e spesso è talmente sottile da sembrare assente o un piccolo sottofondo. A sostegno ed a “riempitivo” Zibba si avvale a volte dell’uso di una batteria elettronica che, nella freddezza dello strumento, imprime un maggior spessore ritmico alle canzoni. L’emozione e l’attrazione dello show è così completamente demandata alle parole delle canzoni che arrivano chiare e forti. Con queste versioni essenziali, primigenie, c’è uno spostamento verso il testo che resta comunque l’elemento principale nel complesso musicale di Zibba, il quale però dimostra, quando opera con i suoi Almalibre, di avere anche la capacità e possibilità di vestire in maniera diversa le canzoni senza far perdere loro intensità e forza comunicativa.
Spesso Zibba introduce i suoi brani con brevi storie che ne narrano la genesi, episodi legati a queste composizioni o anche piccoli racconti e qualche confessione. Così ricorda come per “Universo” su suggerimento di Giuliano Sangiorgi si sia rivolto all’altro Negramaro Andrea Mariano che ha prodotto il brano nella sua parte elettronica. Ricorda la recente e fortunata collaborazione con Willie Peyote introducendo il singolo “Tua Madre”. Al contrario ricorda lo sfortunato video (“poco cagato”) di "Vengo Da Te”, brano in cui ha chiamato Leo Pari. Ha così invitato il pubblico a vederlo aumentando i click…. Ma c’è anche il prezioso e felice ricordo del suo Sanremo per introdurre “Senza Di Te”. Fa anche due annunci: che il 15 marzo uscirà un primo nuovo brano di un futuro album (ma non lo fa ascoltare) e che sarà nuovamente a Sanremo, ancora come autore con Patty Pravo di cui ricorda con piacere la collaborazione. Scopriamo anche un lato doloroso nella sua scrittura. Dopo tanti anni confessa che “Un Unico Piccolo Istante” è un’esecuzione (che conclude lo show) assai dolorosa perché il brano è ispirato e dedicato al suo vecchio chitarrista Federico Manno, insieme a lui per tanti anni e poi morto suicida.
Ancora una volta Zibba convince anche nella sua semplicità, nell’emotività, nell’essenza e dimostra di essere un buon autore. Non lo si scopre certo ora, viste le tante canzoni scritte per sé e per altri (è in scuderia Warner come autore) ma lui è sempre lì, pronto a dimostrare con grande genuinità, empatia e naturalezza la sua bravura che, in realtà, meriterebbe di raccogliere anche molto di più.
Ad aprire lo show sul palco si sono esibiti i Seawards, anagraficamente giovane duo acustico (voce e chitarra), prodotto da Zibba, che ha saputo catturare l’attenzione ed i complimenti del pubblico. Da tenere d’occhio
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